Giovane sì, #coglioneNo

Tempo di lettura: 1 minuto

#coglioneNo, campagna a tutela del lavoro dei creativi italiani

coglioneno

 

Tre video ed il passaparola sui social network al grido di #coglioneNo, spopola in questi giorni su internet la campagna virale che pone l’accento in modo incisivo e scanzonato su una questione di fondamentale importanza e che offre un’occasione di condivisione e riflessione sulle difficoltà che molti professionisti si trovano ad affrontare quotidianamente.

“Per questo lavoro non c’è budget, sei giovane… ti sto dando un’occasione di visibilità!” questa la frase che in molti si sentono ripetere mentre tentano di fare il proprio lavoro.
Il concetto è semplice “Lo diresti al tuo idraulico? Mica lo paghi con visibilità? E quindi perché lo proponi ad un designer? Siamo giovani, siamo creativi, siamo freelance e siamo lavoratori, non coglioni”.

Da questa premessa nasce ad opera di Collettivo Zero, piccola factory composta da tre video maker che si divino tra Roma e Londra, la campagna virale di sensibilizzazione #coglioneNo che affronta in modo immediato ed ironico, ma al tempo stesso estremamente tagliente, la frustrazione di migliaia di professionisti (giovani e meno giovani) che operano nel settore indefinito del lavoro creativo ed intellettuale, si parli di arte, moda, comunicazione, social network, siti web, indicizzazione…

Si tratta di un problema vastissimo che non dipende esclusivamente dai datori di lavoro, ma anche dai professionisti stessi, che nella lotta per la sopravvivenza, hanno innescato una gara al ribasso che penalizza la professionalità e dequalifica intere categorie.

 

 

 

 

* (campo obbligatorio)
Questo sito è protetto da reCAPTCHA e vengono applicate Informativa sulla Privacy e i Termini e Condizioni di Google.